martedì 14 luglio 2015

COSA ACCADE AL POPOLO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE (RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO)

Cosa accade al popolo della formazione professionale siciliana?

Non è necessario imbracciare fucili per uccidere. Gli omicidi si commettono anche togliendo il lavoro a chi per oltre 30 anni ha lavorato onestamente. Gli si toglie il lavoro e con esso la dignità, la casa, la sopravvivenza, la famiglia.  E’ quello che sta succedendo a 8000 lavoratori della formazione professionale siciliana, e facendo la media di 4 persone a famiglia, il governo siciliano si sta macchiando dell’omicidio di 32.000 persone. Parliamo di omicidio perché queste persone stanno pian piano morendo. Tutto questo nel silenzio più totale di tutte le istituzioni che fingono di non vedere il massacro che si sta compiendo.

Le vere riforme si attuano togliendo gli sprechi, togliendo a chi per anni ha lucrato nella formazione, e non  certo agli operatori che hanno sempre lavorato onestamente, rendendo un servizio ai tanti giovani che si avvicinavano alla formazione in alternativa ai percorsi scolastici o per il conseguimento di una qualifica professionale.

I fondi destinati alla formazione non pesano sul bilancio regionale e chi si vanta di aver tagliato per risparmiare sa di dire un enorme bugia, sperando di avere maggiore consenso politico. NON E’ COSI’: si è derubata la Sicilia di risorse europee che dovevano essere spesi per la formazione e servire alla collettività. Queste risorse, per incapacità, incoscienza e disinteresse sia per la propria terra che per i giovani siciliani, tornano indietro al mittente; e altre regioni o addirittura altri stati ne usufruiranno.

Non usufruiranno invece i nostri ragazzi della formazione, che la nostra costituzione prevede come diritto.

In questa macelleria si sono ritrovati anche i 74 lavoratori dell’ ODA ( Opera Diocesana Assistenza) che si è spogliata della missione morale e cattolica che l’ha distinta sino ad adesso e si appresta a  mettere in strada tutto il suo personale impegnato nella formazione professionale e nelle politiche attive del lavoro, ben sapendo che, quasi sicuramente anche attraverso tagli e ritagli, un nuovo piano formativo verrà attuato da parte dell’amministrazione regionale, così come, attraverso l’accreditamento dei servizi per il lavoro, potrà occuparsi di politiche attive e impegnare il resto degli operatori qualificati. Licenzierà il suo personale per aderire al bellissimo JOBS ACT?

L’Ente pur avendo con i lavoratori un debito di 9 mesi di retribuzioni, non ha saputo o voluto? aspettare e celermente ha avviato il licenziamento collettivo. 

 

L’Ente ODA da oltre 30 anni si occupa anche di formazione per diversamente abili, grazie al proprio personale che con cura e dedizione si è adoperato per il recupero sociale e scolastico di questi meravigliosi ragazzi, e facendo in modo che attraverso attività di vario genere imparassero a cavarsela nella vita e nella società.

I lavoratori della formazione professionale chiedono al governo regionale, nel più breve tempo possibile, di mettere in atto tutti gli adempimenti affinché ci sia certezza della prossima attività corsuale, in modo tale che gli enti rimasti ancora in vita non operino in maniera scellerata con i licenziamenti. Inoltre chiedono all’Ente Oda di riappropriarsi della mission per cui è nata. Evitiamo gli omicidi.

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