mercoledì 1 aprile 2015

Com'è pensabile un servizio pubblico affidato dalla Regione Siciliana in cui il personale che esegue la prestazione non viene retribuito? ADESSO BASTA!

Il GOVERNO REGIONALE DEVE RISOLVERE QUESTO ANNOSO PROBLEMA! La crisi del Sistema della Formazione Professionale è dovuta solo ed esclusivamente ai ritardi dell’Amministrazione Regionale di adeguare la normativa regionale a quella nazionale e comunitaria. Le politiche attive del lavoro, intendendo la formazione professionale - l’attività di orientamento specializzato – l’obbligo di istruzione e formazione, in Sicilia sono state sviluppate tardi e male rispetto a quanto richiesto dai programmi comunitari, nazionali e dalle leggi regionali. I residui dei fondi dell’Agenda 2007-2013 (in restituzione), i soldi del Piano di Azione e Coesione (restituiti), le risorse nazionali del Piano Giovani (Youth Garantee) (che doveva essere già avviato nel 2014), le somme programmate della nuova agenda 2014-2020, spesi male o non spesi per tempo dimostrano il fallimento di un Governo Regionale, che sta danneggiando la Regione Siciliana. Questo Governo Regionale a fronte di avvisi e bandi triennali già avviati non è riuscito a portare a termine gli impegni per mera incapacità: Avviso 20/2011 Interventi Formativi; Avviso 19/2011 Obbligo di Istruzione e Formazione; l’attività di orientamento, oggi propedeutica all’avvio di ogni programma del lavoro, è un servizio in chiusura. Le leggi ed i provvedimenti regionali ed il CCNL di categoria dispongono l’obbligo in capo alla Regione Siciliana di avviare le attività nei tempi previsti e con tutto il personale dell’Albo degli operatori. Tuttavia i ritardi nell’avvio delle attività, la chiusura avventurosa degli enti di formazione senza soluzione alternativa (commissariamento delle attività, scorrimento delle graduatorie, affidamento del servizio ad altri gestori, ecc.), le attività affidate al Ciapi di Priolo inadeguato ad eseguire azioni specializzate, hanno cagionato circa 4.000 licenziamenti, cioè la metà degli operatori inventariati nell’Albo. Da ultimo in merito si è espresso il Tribunale del Lavoro di Barcellona Pozzo di Gotto con sentenza n. 1428 del 6 febbraio 2014, che esclude la licenziabilità del personale della formazione professionale e pone precisi obblighi in capo alla Regione Siciliana di predisporre gli strumenti idonei per la sua ricollocazione secondo la legge ed il CCNL. Allo stesso modo per il pagamento delle retribuzioni ormai da due anni gli assessori delegati, susseguitisi, continuano a fare proclami contro gli enti di formazione, che non pagano le retribuzioni dei lavoratori: i quali avanzano oltre 22 mesi di stipendi arretrati. Tuttavia essi conoscono BENE le motivazioni del ritardo dei trasferimento degli acconti e le motivazioni delle tardive rendicontazioni: non ascrivibili solo agli enti di formazione, ma anche alle difficoltà esistenti nei Dipartimenti. Anche in questo caso i lavoratori si sono rivolti all’A.G., che sta ordinando di procedere per il recupero delle somme ed il consequenziale pagamento delle retribuzioni ai lavoratori direttamente da parte della Regione Siciliana, in base alla l. r. n. 23/02 e l. r. n. 25/93 e secondo la legge generale del diritto del lavoro. I lavoratori comunicano che: - procederanno ad aggredire giudizialmente la Regione Siciliana per l’inadempimento degli obblighi previsti e per le omissioni poste in essere; - daranno seguito a class action ed a ricorsi del lavoro per ottenere l'esecuzione della sentenza n. 1428/2014 e per stabilire precise responsabilità degli amministratori; - inonderanno le Casse Regionali di pignoramenti per il recupero dei propri stipendi; - contesteranno con i migliori avvocati in materia di Lavoro gli obblighi e le omissioni della Regione Siciliana e l’utilizzo di contratto interposto e/o simulato, attraverso gli enti, del personale della formazione professionale. Se non provvederete immediatamente inonderanno la Regione Siciliana di ricorsi del lavoro e di pignoramenti, dovranno pur difendere le loro persone e le proprie famiglie: GRIDANO CHE SONO ALLA FAME E GRIDANO AIUTO. Per dirimere queste controversie occorre in primis chiudere tutte le rendicontazioni di tutti e tre gli ambiti della Formazione Professionale e pagare le retribuzioni a tutti coloro che hanno prestato la propria attività lavorativa, anche con modalità dirette ed immediate (per es. D.P.R. n. 207/2010) ed anche per periodi precedenti e per quanto non previsto dalle regole comunitarie OCCORRE DARE COPERTURA AL FONDO DI GARANZIA REGIONALE l. r. n. 4 del 16 aprile 2002 e l. r. n. 10 del 7 giugno 2011. La legge regionale n. 23 del 23 dicembre 2002 art. 39 dispone che “la Regione Siciliana è tenuta ad assicurare la copertura integrale dei costi del personale dipendente degli enti gestori delle attività formative di cui alla legge regionale n. 24/76” (Ipse dixit): verità accertata dal Tribunale del Lavoro di Palermo nella sentenza n. 4926/2014 a cui daremo seguito. Per quanto riguarda il futuro, i lavoratori della formazione professionale hanno maturato dei diritti ed hanno sottoscritto dei contratti di lavoro in vigenza di un CCNL di categoria e di una legge regionale, che tutti siamo costretti a rispettare, quindi questi lavoratori hanno consolidato dei “diritti quesiti”, ossia acquisiti per legge: pertanto qualsiasi Riforma non può valere che per il futuro. Per il personale inventariato nell’Albo si deve procedere con criteri e principi di salvaguardia occupazionale e retributiva, elementi che devono ispirare le nuove riforme. Altrimenti qualsiasi atto sarà nullo. Noi riteniamo che si debba istituire una Agenzia mista pubblica e privata con prevalenza pubblica, che gestisca e retribuisca direttamente il personale dell’Albo degli operatori della formazione professionale, attraverso l’istituzione di un nuovo Fondo di Rotazione regionale del sistema della formazione professionale, in cui andranno a confluire tutti i finanziamenti tipici europei, nazionali e regionali, tutte le economie di attività precedenti e tutti i recuperi di somme regionali non spese. Il Fondo di Rotazione regionale deve servire per pagare il personale indipendentemente dall’incarico o dal progetto in cui verrà smistato per i vari servizi che l’amministrazione regionale potrà attivare. Si auspicano piani di servizi almeno triennali all’interno del sistema ed in altri settori, come previsto dalla legge regionale, dal CCNL e dalla deliberazione di giunta regionale n. 350 del 4 ottobre 2010. All’uopo il Fondo di Rotazione potrà nutrire anche il Fondo di Garanzia Regionale, che dovrà operare per il personale senza incarico immediatamente e non a rendicontazione. La Regione Siciliana potrà anticipare una quota iniziale, che poi verrà recuperata dai programmi che la Regione Siciliana, lo Stato e l’Unione Europea vorranno finanziare: d’altronde il sistema della formazione professionale nazionale gode già del supporto di un apposito fondo di rotazione, perché non riprodurre le buone prassi? Ciò è maggiormente possibile oggi piuttosto che ieri, in quanto il costo del personale è certo per livello e figura professionale, perché censito nell'albo. La Regione Siciliana potrà programmare il costo complessivo del personale da affidare agli enti di formazione e del servizio complessivamente inteso, almeno fino a completo esaurimento numerico dell’Albo ex art. 14 l.r. 24/76. Quindi si stanzi da subito la somma necessaria ad impiegare tutto il personale in servizi, che la Regione possa attivare nell’obbligo formativo, negli interventi formativi, nell’orientamento specialistico di secondo livello, in progettualità da svolgere nelle università degli studi, nelle scuole pubbliche, nei comuni, ecc. Il Coordinamento regionale settore formazione Professionale

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