di Leonardo D’Agostino
Molti dicono che la vita è come un videogioco, fatto di mondi, livelli, pericoli, buoni e cattivi. Una gara dove ognuno di noi si pone l’obiettivo di sopravvivere, di arrivare al livello successivo….. di vincere. Un obiettivo da raggiungere con serenità, fino a dove si può, in cui quando il cattivo ti prende si perde, il gioco funziona così! Buoni e cattivi, si vince e si perde.
Ma cosa succede quando è il giocatore che smette di giocare? Come può accadere che si vuole consapevolmente smettere di lottare e lasciarsi morire? E’ una scelta irrazionale!
Una scelta che interroga tutti gli altri giocatori…… cosa siamo?perché corriamo in questo videogame? Che valore ha la nostra partita?
Una scelta irrazionale che trova risposta solo quando è proprio la stessa vita ad opporsi nella tua partita, a darti pugni tutti i giorni, a farti odiare le tue scelte a non darti la speranza nella vittoria.
Oggi, complice la crisi economica, sono molti i morti per la “non speranza”, per il peso delle proprie scelte, per i debiti che no si riesce ad onorare .
Oggi, questa condizione irrazionale dell’uomo ha un nuovo alleato, lo stato di crisi della formazione professionale.
Una condizione che non nasce dalla crisi internazionale, dalla globalizzazione, dalla delocalizzazione delle imprese, dalla pressione fiscale, ma nasce dalla inefficienza dell’appartato amministrativo e politico della Regione siciliana.
Oggi la formazione professionale piange la scomparsa prematura di un fratello.
Un uomo schiacciato da 18 mesi di stipendi non pagati, dalla consapevolezza di non poter dare da mangiare alla propria famiglia, dalla consapevolezza di non poter onorare i propri debiti, dalla consapevolezza di sentirsi un peso per gli altri, un fallito.
Questa vittima, più volte annunciata, è frutto della cattiva politica che prima violenta il sistema e poi lo accusa di essere stato violentato, un sistema che passa dagli sfruttatori agli inquisitori, ma ad essere condannato è proprio chi ha subito le violenze peggiori.
Ieri, il nostro caro Presidente durante la conferenza stampa hadenuncia che la politica non deve entrare nel business. No caro Presidente, questo non è sufficiente. La politica deve entrare nella moralità, nella capacità di essere il padre del popolo italiano, deve possedere la capacità di saper dare, ma anche di saper togliere. La politica non deve essere spettacolarizzata, non deve essere fatta di proclami, non deve gridare con il megafono, ma deve semplicemente saper ascoltare ed agire con discernimento. Oggi la politica si arrocca sulle persone, sui leader di partito…. Re Silvio, Re Rosario , Re Raffaele … ma la politica deve essere impersonale, altrimenti sa di monarchia, di dittatura, di mono-pensiero!
Oggi con tristezza siamo vicini alla famiglia di questo eroe di oggi.
Oggi possiamo affermare che la formazione professionale è…. GAME OVER..!
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