Apprendiamo
che ieri, presso gli uffici del dottor Salvatore
Cianciolo, responsabile
della Task Force
per il lavoro e l’occupazione della presidenza della
Regione, alla presenza del dirigente generale del dipartimento regionale della
Formazione professionale, Ludovico
Albert, dei commissari straordinari del Cefop, dei
rappresentanti dei sindacati che definirei del
“fronte dell’insolvenza” si è tenuta una riunione sul Cefop.
Superfluo
ricordare che unico sindacato escluso dalla riunione è lo Snals Confsal,
unico sindacato dichiaratamente contrario alla utilizzo della legge Prodi bis.
Gli
esiti della riunione sono presto detti: il licenziamento di 350 dipendenti
del Cefop. Il mantra, la parola d’ordine di questi signori è:
ammazzarne 350 per salvare i restanti 650.
Trecentocinquanta
lavoratori che, al contrario delle solite bugie,
difficilmente usufruiranno di ulteriori ammortizzatori
sociali. Impossibile fruire della mobilità ordinaria, difficile e
problematica la mobilità in deroga!
Dunque
licenziati in tronco ! Politici, dirigenti regionali, sindacati tanto
garantisti per altri lavoratori hanno deciso di mandare al macello questi
lavoratori. Tutto questo, malgrado la proposta, lanciata da mesi dallo
Snals Confsal, di attivare i contratti di solidarietà.
Dunque,
ancora una volta la task force per l’occupazione si trasforma nella Task
Force per la disoccupazione. Un ufficio regionale
inutile per le ormai decine di migliaia di lavoratori siciliani che hanno
perso il lavoro e la cui esistenza si giustifica esclusivamente per mantenere
il posto di lavoro e lo stipendio, peraltro esoso, del dottor Cianciolo.
Infatti
in questi anni tale dirigente si e contraddistinto più per le sue capacità
“filosofiche”, da qui le ormai a tutti note “Cianciolate”, che per reale capacità
e competenza sui temi del lavoro e del mercato del lavoro.
Una
buona politica avrebbe già rimandato il dottor Cianciolo al mestiere
originario, cioè allo Ial Cisl.
Ma
prima l’on. Cuffaro e successivamente l’0n.Lombardo si sono guardati bene
di operare un piccolo ma significativo e
meritorio intervento di risparmio della spesa pubblica. Evidentemente il “Nostro” si è contraddistinto per i suoi servigi verso i poteri forti della Sicilia invece che come trincea del diritto al lavoro.
meritorio intervento di risparmio della spesa pubblica. Evidentemente il “Nostro” si è contraddistinto per i suoi servigi verso i poteri forti della Sicilia invece che come trincea del diritto al lavoro.
Le
vicende del Cefop ne sono l’esempio più significativo. La
Task Force si è infatti trasformata in una “merchant bank” una banca
d’affari al servizio del potere dei politici, una vera cabina di regia che
ha operato, meglio brigato, ai fini di salvare un Ente inutile e costoso
per la pubblica amministrazione regionale, cioè per il cittadino contribuente
siciliano, quale è stato il Cefop.
In
tutto questo il dottor Cianciolo ed i suoi uffici si sono contraddistinti come
veri bracci operativi della “operazione insolvenza del Cefop”. E’
noto a tutti, infatti, che i trenta lavoratori che, attivata la procedura ai
dei sensi della legge 270, più nota come legge Prodi/bis, erano sodali e
amici del dottor Cianciolo.
Altrettanto
noto è che ad assistere legalmente questi lavoratori è l’attuale compagna
del dottor Cianciolo l’avvocato Letizia Stallone. Diciamo che il dott.or
Cianciolo il Cefop c’è l’ha nel cuore…
Perché? Ufficialmente
per salvare i posti di lavoro. La realtà, come era previsto, è invece ben
diversa.
I 350
lavoratori sacrificati saranno solo i primi. Particolare
non indifferente è che questi lavoratori, a causa delle nefandezze
poste in essere da politici e dirigenti regionali incompetenti quanto
arroganti, perdono decine di migliaia di euro riconducibili a stipendi non
percepiti, Tfr e indennità di Cassa integrazione mai percepite.
Infine
in questi mesi il Cefop ha pesato per decine di milioni sulle già esangui
‘casse’ regionali. Ma allora perché hanno voluto a tutti costi
salvare il Cefop?
Il
Cefop è Ente di formazione ambito dalla politica e, riducendo i costi del
personale, diventerà un ottimo affare per qualche politico siciliano, a
cominciare dall’onorevole Raffaele Lombardo e dal cosiddetto ‘Terzo polo’ che
in questi anni molto si sono interessati al Cefop.
Dunque
i lavoratori non interessano a nessuno. Come sempre si tratta di potere
e denaro da drenare ai danni dei lavoratori e della pubblica
amministrazione siciliana.
Anche
il dottor Ludovico Albert, fortissimamente rivoluto dal ministro Fabrizio
Barca, amico dell’on.Miccichè ai tempi delle scorribande al Cipe, sul
Cefop ha tanto da chiarire anzi tantissimo.
Per
i lavoratori del Cefop è giunto il tempo della verità e della giustizia.
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