Nel quadro desolante della formazione professionale s’inserisce
la riunione presso l’assessorato regionale dell’istruzione e della formazione
professionale. Il clima della riunione è sembrata che avesse contenuti
drammatici anzi l’Assessore protempore On. Gallo ha dato l’impressione che le
scelte scellerate di questo governo non riguardassero minimamente il
settore della formazione ma mondi paralleli che ogni tanto s’incontrano per
scambiarsi gli auguri.
In sintesi le problematiche affrontate sono state:
- la registrazione dei decreti alla corte dei conti con
il relativo iter burocratico
- prima anticipazione dell’avviso 20
- le criticità riguardanti il patto di stabilità ed
infine
- insediamento di una gabina di regia per la verifica in
itinere di tutto l’iter per il
funzionamento della macchina burocratica
Per quanto concerne il problema della registrazione l’assessore
ha dato garanzia che sta seguendo personalmente la tempistica della
registrazione, con la certezza che in tempi brevissimi i decreti saranno
registrati.
Per l’anticipazione il vero scoglio è il patto di
stabilità, perché se non si dovesse superare questo scoglio, l’assessore sarà
costretto, per non bloccare l’avviso 20, ad una riduzione della prima
anticipazione, per garantire un minimo vitale per la sopravvivenza del sistema
(che a mio avviso è in coma profondo).
Infine l’assessore ha dato garanzia che il personale
dell’amministrazione, per accelerare l’iter per l’ottenimento della prima
anticipazione, ha avviato la richiesta della certificazione antimafia.
Alcuni degli invitati hanno evidenziato che il sistema
Caronte Faros presenta delle criticità
che con certezza porteranno gli enti a delle inadempienze amministrative capaci
di bloccare tutto il sistema.
L’assenza del dirigente Generale, cui molte domande
potevano essere rivolte, ha portato di fatto a una riflessione sulla
funzionalità della macchina dell’amministrazione pubblica, poiché il modo di
funzionare di una amministrazione si misura sulla capacità d’interazione tra il
potere politico e quello amministrativo.
In ultimo, come considerazione finale: l’avere permesso a
questi politici lo sfascio della formazione, dimostrando giorno per giorno una incapacità nel risolvere i problemi della
gente e una grande furberia per gli arricchimenti personali, ci chiama in causa
come forze sindacali, come padri di famiglia e come cittadini in quanto,
asservendoli, diveniamo complici di questo mal governo
che ha portato la Sicilia in primis e la restante parte dell’Italia nel baratro
in cui siamo.
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