
I lavoratori della formazione professionale, in Sicilia, sono in stato agitazione per la mancanza degli stipendi relativi a diversi mesi dell’anno in corso, e protesteranno, a tal, proposito lunedì 20 Dicembre. A partire dalle ore 10, con concentramento in Piazza Università di Catania, si terrà una manifestazione con corteo fino a palazzo ex ESA per un incontro con il Presidente della Regione.
Sono parecchi mesi che circa il 70% dei lavoratori della formazione professionale, in Sicilia, si trova a lavorare regolarmente, stando realmente a contatto con l’utenza, in classe, in amministrazione o presso i centri per l’impiego, a svolgere quindi regolarmente il proprio lavoro senza però percepire gli emolumenti (sono senza stipendio da un minimo di 3mesi a 8 mesi).
Come è noto, gli Enti Gestori sono datori di lavoro senza scopo di lucro, cioè gestiscono denaro pubblico, senza avere alcuna responsabilità economica e personale e, nonostante aderiscano al CCNL di categoria e siano accreditati per svolgere attività formativa ai sensi della Legge 24/76, spesso, per una serie di meccanismi poco chiari, non garantiscono il regolare stipendio al lavoratore. Dichiara Giuseppe Milazzo coordinatore regionale settore formazione professionale: “Per garantire la retribuzione mensile, la nostra organizzazione ha dovuto invitare gli Enti, in maniera formale, al rispetto del CCNL vigente, al pagamento degli emolumenti mensili e in alcuni casi, su segnalazione delle Rappresentanze sindacali aziendali, a diffidare l’Ente all’erogazione delle spettanze dovute”.
Ci si è resi conto che il sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un sistema che prioritariamente penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che svolge e denigrando la dignità della persona. Si è preoccupati per l’esiguo finanziamento di 120 milioni, stanziato dalla Giunta Regionale per l’avvio del PROF 2011. Tale cifra, infatti, non sarà sufficiente per permettere di garantire il servizio e la normale retribuzione di chi opera in questo settore. Si consideri che la chiusura dell’attività formativa dell’anno in corso, che ha previsto un finanziamento di circa 242 milioni di euro, ha già penalizzato circa 5500 persone che ancora devono ricevere mensilità pregresse costringendoli ad indebitarsi per portare avanti la famiglia. Quindi, cosa succederà con un finanziamento di 120 milioni?!
È assurdo che una persona che lavora non debba percepire lo stipendio.
È assurdo che un settore come quello della formazione professionale, volano del sistema produttivo, supporto per l’Istituti scolastici, le Università il mondo del lavoro, venga penalizzato. In Sicilia manca un sistema formativo dotato di strumenti finanziari e regole certe che possa garantire ai fruitori del servizio standard qualitativi spendibili nel mercato del lavoro.
L’assessore prof. Mario Centorrino ha presentato il piano regionale di programmazione della formazione professionale 2011, una direttiva che, per renderla operativa, necessita di almeno 242 milioni di euro.
“Siamo amareggiati” ribadisce Giuseppe Milazzo, “per le decisioni prese dalla Giunta Regionale, per il piano del 2011, che ha messo in difficoltà gli enti formativi già impossibilitati a garantire le retribuzioni”. Nonostante la Giunta abbia deliberato il riordino del sistema, nonostante la collaborazione dello Snals Confsal, con l’Assessore Centorrino, al fine di trovare una soluzione per il riordino del sistema che potesse dare un impulso innovativo, regole certe, salvaguardia del lavoro e introduzione di novità, la protesta, indetta anche dallo SNALS CONFSAL, per lunedì prossimo a Catania, resta confermata.
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