martedì 28 dicembre 2010

Lettera aperta sulla Formazione Professionale in Sicilia






SEGRETERIE REGIONALI SICILIA FORMAZIONE PROFESSIONALE
CISL SCUOLA - UIL SCUOLA - SNALS CONFSAL



Al Presidente della Regione Siciliana

Agli Assessori Regionali

Agli On. Parlamentari dell’ARS

Agli organi di stampa e di informazione

LORO SEDI


Oggetto: Lettera aperta sulla Formazione Professionale in Sicilia

Ieri, con l’approvazione da parte della Commissione Regionale per l’Impiego del Piano Regionale dell’Offerta Formativa per il 2011 (P.R.O.F.) si sono poste nuove basi per l’apertura di una fase nuova nella quale la Regione Siciliana dovrà riorganizzare e riformare il sistema dell’Offerta Formativa.

Infatti, per la prima volta, tutte le forze sociali rappresentate in C.R.I. (sia le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori che quelle delle imprese) hanno, esplicitamente e formalmente, vincolato l’approvazione del Piano all’avvio del processo di riforma finalizzato ad adeguare il servizio offerto alle reali esigenze del mercato del lavoro, selezionando gli Enti in base ad oggettivi criteri di qualità, di regolarità e di affidabilità, dimensionando il settore alle reali necessità formative, nel rispetto delle tutele occupazionali e retributive dei lavoratori.

Da oltre un anno chiediamo tale svolta con pressanti iniziative di lotta dei lavoratori; anche il 20 dicembre scorso le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno organizzato una manifestazione regionale del settore a Catania per chiedere risposte alle legittime aspettative retributive passate e future, ma anche per ottenere l’avvio di una riorganizzazione non più rinviabile per rendere credibile ed attraente il sistema che necessità di nuove regole per offrire un servizio qualificato, utile ed efficace ancor più indispensabile in una economia debole come quella siciliana.

Alle Organizzazioni sindacali appare evidente, infatti, come non siano più sostenibili ed accettabili le scelte politiche di tipo clientelare caratterizzanti, senza criteri oggettivi e norme coerenti, le azioni poste in essere sistematicamente dai Governi che si sono succeduti; una situazione trascinatosi finora in modo irresponsabile che ha determinato, pur nelle ristrettezze di un bilancio in deficit crescente, una dilatazione della dimensione del settore che non ha alcuna giustificazione nei processi di tipo economico-sociale connessi alle attività produttive che la formazione professionale dei lavoratori dovrebbe sostenere.

Al Governo ed alla Deputazione dell’Assemblea Regionale Siciliana chiediamo di operare con grande senso di responsabilità. Per le scriventi OO.SS. va coniugata la copertura del bilancio per garantire continuità senza tensioni sociali, con l’urgenza di fermare l’emorragia di risorse causate da quanti vogliano mantenere l’interesse ad alimentare l’espansione quantitativa di nuovi Enti e di personale. Una politica questa, mai dichiarata ma continuata a praticare, che va rimossa dalla storia politica ed amministrativa della nostra Regione.

Solo per dare qualche riferimento quantitativo, è utile considerare che il numero di Enti ammessi nel PROF è passato dai 34 del 2002 ai 256 del 2010! E che il numero dei lavoratori (non più “censiti” dall’Assessorato competente), nello stesso arco temporale, in base alle nostre stime, è più che raddoppiato. E tutto ciò malgrado ogni forma di protesta sindacale che, insieme alle manifestazioni di piazza, sono state promosse in questi anni per tentare di bloccare questo processo degenerativo.
Anche domani mattina, in occasione della seduta dell’ARS sul Bilancio 2011 terremo una iniziativa sindacale con un presidio dei lavoratori e degli operatori del settore della Formazione Professionale. Una scelta indispensabile per testimoniare e richiedere a tutte le rappresentanti politiche e parlamentari una scelta di cambiamento e di qualità per il futuro del settore.

Non sarebbe stato affatto necessario giungere a questo livello di protesta sociale e di pressione delle forze sociali se il Governo avesse accolto le nostre indicazioni sin nella Finanziaria dello scorso anno; il Governo avrebbe potuto agire già da tempo con appositi atti amministrativi e con le poche ma opportune proposte di legge da sottoporre all’ARS. Infatti tutti gli elementi essenziali per realizzare la riorganizzazione del settore sono contenuti nelle “Linee guida” per la Formazione Professionale sottoscritto dalle organizzazioni Sindacali e dal Governo Regionale il 29 settembre 2009.

Siamo rammaricati del fatto che se, alla fine del 2009, il Governo avesse avviato il processo di innovazione avremmo già registrato significati risparmi nella spesa senza costi sociali insopportabili e con l’inizio della qualificazione e selezioni degli Entii. Tutto questo sarebbe stato realizzato nella certezza del consenso del sindacato.

La correttezza e la necessità degli interventi voluti dalle nostre Organizzazioni Sindacali è così evidente ed anche così urgente e importante che, accogliendo tutto ciò, le 15 forze sociali e imprenditoriali più rappresentative in Sicilia, firmatarie dell’”Avviso Comune” per lo sviluppo e la crescita in Sicilia, inviato al Governo il 16 dicembre scorso, ritenendo il settore della Formazione Professionale di importanza strategica per lo sviluppo dell’economia, lo hanno inserito tra i dodici punti indicati allo stesso Governo Regionale con la seguenti testuali espressioni: “La valorizzazione delle risorse umane e la formazione delle maestranze devono essere sostenute con strumenti adeguati ai fabbisogni formativi dei lavoratori e delle imprese. Da anni viene annunciata la riforma del settore, ma ancora la Regione non ha il coraggio di affrontare con determinazione il problema e risolverlo definitivamente. Certamente non aiuterebbe a varare, nel 2011, adeguati provvedimenti riformatori una insufficiente copertura dei costi e nel complesso non si comprende il motivo per cui non si procede a tale riforma, considerando che le parti sociali sono d’accordo ad attuarla ed hanno anche promosso manifestazioni a sostegno di questa richiesta. Il Fondo Sociale Europeo non può diventare lo strumento per incrementare ulteriormente il settore, come già avvenuto con gli sportelli multifunzionali.”

In questi mesi, nell’ambito del confronto apertosi con l’Assessore Regionale alla Formazione Professionale, abbiamo avuto modo di approfondire ed esporre tutti gli elementi che dovevano essere oggetto di interventi regolativi per dare corso, finalmente, alla riqualificazione del settore, per ridurne senza traumi la dimensione delle attività e degli addetti, pesando sempre meno come costo sulla condizione pesantissima del Bilancio della Regione.

Lo stesso Governo Regionale, con la delibera n°. 350 del 4/10/2010 sembrava volesse finalmente avviare questo processo che invece resta soltanto annunciato e, di fatto, continuamente rinviato (auspichiamo non per cercare il modo per “salvare” qualche Ente dissestato da una gestione a dir poco “discutibile”).

Queste le principali questioni che a nostro avviso dovranno essere immediatamente regolate, con specifiche norme e direttive irreversibili, proprio per avviare il processo di cui sopra:

• Selezione degli Enti idonei a svolgere l’attività formativa con criteri oggettivi a partire dal possesso imprescindibile del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC);
• Approvazione ed attuazione di Piani dell’offerta Formativa di durata biennale;
• Utilizzazione di un parametro unico per la determinazione del costo/lavoro del personale dipendente a tempo indeterminato e relativo finanziamento degli enti (finalmente previsto nel PROF 2011 provvisorio);
• Copertura integrale dei costi dei percorsi triennali di istruzione/formazione professionale OIF con attribuzione del medesimo parametro previsto nel PROF
• Blocco effettivo delle assunzioni da realizzare mediante l’introduzione per via legislativa della modalità a “convenzione” superando così l’attuale sistema fondato sulla sovvenzione;
• Approvazione di una norma di legge utile a stabilire, con apposito accordo sindacale, i criteri e gli importi per incentivare il pensionamento dei lavoratori aventi i requisiti minimi di legge;
• Adeguato rifinanziamento del Fondo di Garanzia già istituito con legge regionale in quanto, tenuto conto che il settore non è coperto da ammortizzatori sociali, questo è l’unico elemento di garanzia retributiva per i lavoratori temporaneamente eccedenti rispetto all’attuazione del PROF;
• Finanziamento ed erogazione delle retribuzioni arretrate (PROF e OIF 2010 e attività pregresse);
• Determinazione di criteri e strumenti di verifica periodica dell’efficacia dell’attività svolta.

Per queste ragioni chiediamo al Governo Regionale e all’ARS di porre in essere senza ulteriore indugio tutte le azioni sopra indicate, congiuntamente alla immediata copertura finanziaria integrale del PROF 2011 da inserire nel bilancio di previsione in discussione il 29 dicembre, per evitare il rischio che ancora una volta il disagio dei lavoratori venga strumentalmente utilizzato da quanti hanno solo l’interesse a non modificare nulla illudendosi di poter continuare così ad utilizzare la Formazione Professionale come strumento per costruire consenso.

L’accoglimento della richiesta d’integrale copertura del PROF 2011 nel bilancio della Regione Siciliana contestualmente a vincolanti norme di riordino e razionalizzazione della spesa, è ancor più necessaria se si considerano tutti i rischi, anche connessi alle incertezze dell’attuale quadro politico, insiti nella scelta di ricorrere all’esercizio provvisorio, specie se la sua durata, non tenendo conto della emergenziale esigenze di rilancio dell’economia regionale, non fosse temporalmente breve.

Ci teniamo a ribadire a conferma della consapevolezza diffusa di una svolta di cambiamento e di qualità nel settore della Formazione Professionale in Sicilia, che su tale proposte innovative esiste e si è consolidata una posizione comune con le associazioni degli enti di Formazione più volte ribadita ed evidenziata al Governo nel corso dell’ultimo anno.

Una consapevolezza nuova e la volontà di affrontare i pesanti problemi del settore con maggiore responsabilità e qualità nelle azioni amministrative, normative e di governo che ci auguriamo venga accolta concretamente sia dalla Giunta che dall’Assemblea Regionale siciliana.

Palermo, 28 dicembre 2010



I Responsabili Regionali
Lo Greco – Raimondi - Milazzo

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