
Gli Enti di formazione professionale sono inadempienti alla normativa contrattuale che all'articolo 25 del CCNL dice: "La retribuzione mensile è corrisposta al personale dipendente, tra il giorno 27 di ogni mese e non oltre il 10° giorno di calendario successivo al mese di prestazione". Se si considera che dal mese di luglio, e in alcuni casi dagli ultimi mesi dello scorso anno, non vengono pagati gli stipendi degli oltre 8000 operatori del settore della formazione professionale, si capisce immediatamente come l'articolo 25 del CCNL viene sistematicamente disatteso.
Dopo lo stato di agitazione e le proteste del mese di luglio u.s. da parte dei rappresentanti degli organismi sindacali degli operatori della formazione professionale siciliana, un nuovo capitolo di protesta si apre in pieno autunno. La situazione si evolve in uno stato di apparente incomprensione delle problematiche del settore, incomprensione che potrebbe essere affrontata con un dialogo finalizzato all'ascolto da parte delle Istituzioni regionali di quelle che sono le ragioni dei lavoratori del settore, e di un dialogo orientato a stabilire, tra Regione, Enti di formazione e lavoratori, le reciproche competenze.
La Corte dei Conti Siciliana ha evidenziato il dispendio di denaro pubblico nel settore della formazione, confermando che tale denaro serve solo agli Enti di formazione.
La grande beffa è il modo in cui viene gestito il finanziamento pubblico: si crea una grande discriminazione tra gli Enti e, di conseguenza, tra lavoratori che stanchi delle false promesse, vorrebbero rivolgersi all'autorità giudiziaria competente."
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