(La seduta,
sospesa alle ore 17.15, è ripresa alle ore
17.30 presso la Sala gialla.
I rappresentanti
degli enti di formazione professionale,
delle
organizzazioni sindacali e di Ultralabor entrano
nella Sala)
(Assume la
Presidenza il presidente DINA)
Il PRESIDENTE
invita gli intervenuti a rappresentare
le
principali problematiche che attraversa il
settore della
formazione
professionale e dei servizi per l'impiego.
L'on. MAGGIO
auspica che dalle
recenti vicende della
formazione si tragga impulso per operare una vera
riforma
del sistema. Evidenzia le criticità relative
all'avviso 20
ed auspica
che vengano posti
in essere i
necessari
correttivi per la
salvaguardia dei lavoratori.
Il sen.
FALANGA, commissario liquidatore
del CEFOP,
ripercorre le
vicende che hanno portato alla
mobilità di
circa 350
persone al fine di assicurare
la sopravvivenza
dell'ente e rappresenta che un ulteriore definanziamento
comprometterebbe
l'attuazione del piano
industriale e
obbligherebbe la gestione commissariale a portare i
libri
contabili in
tribunale.
Il dott.
MIRODDI, in rappresentanza delle
associazioni
degli enti di formazione, don LUCENTE, Presidente
di Confap
Sicilia, il sig. RAIMONDI, segretario regionale della
UIL
Scuola, il sig. MILAZZO, coordinatore regionale del
settore
della formazione
professionale dello SNALS Confsal, il
sig.
LO CICERO,
responsabile regionale della
CGIL scuola, il
rappresentante dell'ASEF,
il rappresentante sindacale
dell'UGL
rappresentano alle commissioni riunite lo stato
di
crisi del
settore, depositando agli
atti relazioni
dettagliate che
provvedono ad illustrare. In particolare
vengono sottolineate le criticità del sistema formativo
e
le lentezze
burocratiche nell'esame della rendicontazione,
aggravate dai
recenti turn over del
personale e viene
rappresentato il
pesante indebitamento degli
enti di
formazione nonché il
drammatico ritardo nel pagamento delle
retribuzioni. Viene,
altresì, manifestato, con
viva
preoccupazione, il
quadro di incertezza
per il futuro
determinato dell'imminente scadenza degli
avvisi 1 e 2
relativi ai
servizi formativi e dal definanziamento
della
seconda
e della terza annualità
dell'avviso 20, a valere
sui fondi del FSE,
annunciata dal Governo regionale.
(Entra nella sala
riunioni il Presidente della Regione)
Il Presidente CROCETTA dichiara di ritenere
utile l'odierno
incontro al
fine chiarire la
posizione del Governo
affermando la
pretestuosità delle questioni
sollevate.
Aggiunge che
l'esecutivo non ha mai
annunciato di voler
procedere a
licenziamenti del personale.
Manifesta la
volontà di
procedere ad una radicale riforma
del settore
che garantisca i lavoratori e gli allievi,
annunciando, in
sintesi:
a) un'anagrafica
dei lavoratori, sia a tempo determinato
che indeterminato, della
formazione, denunciando, al
riguardo, le
assunzioni clientelari operate
negli anni
passati e la
mancanza di collaborazione di numerosi
enti.
Aggiunge
di ritenere che i lavoratori
dipendenti a tempo
indeterminato degli enti di formazione siano
non più di
5.000 e
dichiara che vanno espunti dal sistema coloro che
prestano la
loro collaborazione con carattere
di
occasionalità e
a margine di
altri impieghi. Afferma,
pertanto, che
la tutela occupazionale
riguarderà i soli
formatori in via
esclusiva;
b) un
nuovo sistema di reclutamento dei formatori mediante
procedure di
evidenza pubblica e la
parametrazione delle
loro retribuzioni
a quella dei
docenti della scuola
pubblica;
c) una revisione dei corsi professionalizzanti,
al fine di
rendere gli stessi effettivamente rispondenti alle
esigenze
del mondo del lavoro
mediante attestati spendibili;
d) una
revisione dei criteri di accreditamento, prevedendo
una rendicontazione stringente, per garantire la serietà
dell'offerta formativa e tutelare gli enti
effettivamente
capaci di fare
formazione;
e) un'anagrafica scolastica che eviti il
fenomeno di alunni
dichiarati più volte
o inseriti nei corsi fittiziamente.
Ritiene una
pesante anomalia il fatto
che nel settore
operino circa 2.220 enti, spesso collegati tra
loro in
un
sistema di scatole
cinesi, a volte operanti come sezioni di
partito e
privi dei requisiti idonei, sia
in termini di
locali
che di formatori, per una seria
offerta formativa.
Afferma la
necessità di fare chiarezza sul fenomeno
delle
alienazioni degli enti ad altri enti di formazione
e sui
passaggi di ore e di
finanziamenti, ricordando che la legge
prevede che
gli enti debbano essere senza fine
di lucro.
Lamenta la
mancata finalizzazione al
pagamento degli
stipendi dei
soldi erogati dalla
Regione, prospettando
l'introduzione di correttivi. Ritiene necessario garantire
l'immediatezza della
rendicontazione.
In ordine all'Avviso 20, evidenzia che lo stesso
è privo di
copertura finanziaria per il 2013 e per il 2014 e che
non
è, pertanto,
possibile una sua
prosecuzione, che
provocherebbe un
grave buco di
bilancio. Riferisce,
pertanto, la
volontà del Governo di
avvalersi, per la
formazione professionale, di parte dei
fondi (circa 450
milioni di euro) previsti dal Piano giovani, il cui
scopo
principale è quello di favorire l'inserimento
lavorativo e
l'apprendistato dei
giovani, adattando l'attuale
sistema e
le regole
di accreditamento alle nuove finalità. Ribadisce
l'obiettivo del
Governo di tutelare
i lavoratori del
settore, facendo
transitare il personale
dell'ente che
perde l'accreditamento transiterà presso altri
enti. Rileva
una forte resistenza al cambiamento degli
operatori ed un
tentativo di
strumentalizzazione della protesta
dei
lavoratori per
difendere rendite consolidate.
Annuncia,
infine, che
il Governo intende presentare a breve una
proposta organica
di riforma del sistema, nell'interesse
dei lavoratori e
degli allievi.
L'on. PANARELLO ricorda che molte delle cose rappresentate
dal Presidente
della Regione sono
evidenziate nella
relazione della Commissione d'inchiesta da lui
presieduta
nella scorsa legislatura. Manifesta, tuttavia, perplessità
sul fatto
che i lavoratori del settore
ammontino a sole
5.000 unità,
ritenendo tale dato sottostimato rispetto
alle
risultanze prodotte
dagli uffici. Dichiara di concordare
sulla necessità di procedere ad una revisione della
mission
della formazione
professionale e afferma
che, senza
l'utilizzo dei
fondi del FSE, gli
esuberi del settore
sarebbero stati
probabilmente maggiori.
L'on. LO
SCIUTO manifesta preoccupazione per la sorte dei
lavoratori del
settore e chiede il
rifinanziamento della
legge regionale 6
marzo 1976, n. 24.
Intervengono il
dott. LUCIANI, Presidente dell'AREF,
il
dott. TESORIERE della CISL, padre SANSONE del
Confap, il
dr. PICONE
dell'associazione
Ultralabor, che chiede
garanzie in
ordine ai lavoratori
attualmente impiegati
presso gli sportelli
multifunzionali.
L'assessore BONAFEDE annuncia l'intenzione del Governo
di
avviare un
percorso di riqualificazione del
personale
addetto agli
sportelli multifunzionali.
L'assessore SCILABRA
comunica che intende riconvocare
a
breve il
tavolo per la
riforma della formazione
professionale, al
fine di verificare i fabbisogni
formativi
della Regione e, una volta chiuso l'Avviso 20,
di attivare
i processi
di riqualificazione del
personale, previo
confronto con
le organizzazioni sindacali.
Dichiara,
altresì, che intende
di voler istituire un apposito ufficio
per l'esame delle rendicontazioni pregresse.
In ordine ai
tempi per la
predisposizione del nuovo bando, afferma
che
saranno quelli
tecnici necessari, non potendosi
in pochi
mesi risolvere
problematiche annose.
La dott.ssa
CORSELLO, dirigente generale del
dipartimento
del lavoro
e, ad interim, del dipartimento dell'istruzione
e della formazione professionale, dichiara, in
ordine alla
problematica degli
sportelli multifunzionali, che, premesso
che le regole del FSE sono ferree e che gli
avvisi 1
e 2
sono in
scadenza e non sono prorogabili
per mancanza di
risorse finanziarie, si rende necessario
procedere ad una
riqualificazione di questi
organismi, nell'ottica della
creazione di
un'agenzia per il
lavoro privato, che
contribuisca alle
politiche attive del lavoro.
Riferisce,
al riguardo,
che sta predisponendo un
bando per
l'accreditamento.
Il PRESIDENTE,
alla luce di
quanto emerso nel
corso
dell'audizione e
dei chiarimenti forniti
dal Governo,
propone che ciascuna Commissione nomini tre
componenti che
partecipino, in
rappresentanza delle stesse, ai
lavori del
tavolo tecnico sulla riforma della formazione
professionale
e dei
servizi per l'impiego,
istituito dall'Assessore
Scilabra.
Non sorgendo
osservazioni, così resta stabilito.
Il PRESIDENTE,
non avendo altri
chiesto di parlare,
dichiara chiusa la
seduta.
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