
A giudizio del Governo, l'ipotesi possibile per la programmazione degli interventi P.R.O.F 2011 é la seguente: si dovrebbe finanziare con fondi del bilancio regionale circa il 70 % delle ore di attività teoriche e il restante 30% delle ore di attività (stage e attività laboratori ali) con il FSE.
Per la retribuzioni 2011, l’emissione dei mandati potrà avvenire a seguito della formalizzazione, da parte degli enti, dell’inizio delle attività propedeutiche, previa accensione di una fidejussione sugli importi che i lavoratori devono percepire nell’attesa che si approvi il piano definitivo 2011.
Confermato il ritiro dell’avviso n. 3;
l’Assessore ha riassunto le fasi dell’attività parlamentare e di governo e dell’assegnazione di soli 120 milioni di euro ai capitoli della formazione professionale. Ha comunicato che il bilancio della Regione Siciliana ha un “buco” di due miliardi di euro.
Siamo convinti – Dichiarano Michele Romeo e Giuseppe Milazzo "chela copertura del prof 2011 con appena 120 milioni di euro nel bilancio regionale e l’intento di utilizzare i fondi FSE per la restante parte significa, per chi opera nel sistema, avere la consapevolezza che come per il 2010 appena concluso, anche nel 2011 le risorse non saranno sufficienti e i lavoratori verranno penalizzati nuovamente.
Si è chiesto di mettere in atto il ruolo unico del personale con la spesa dedicata per tutti gli operatori delle tre filiere e liberare la programmazione del PROF dal vincolo dei lavoratori. Tale operazione garantirà la retribuzione di tutti i lavoratori e snellirà il sistema con relativo risparmio sulla spesa Regionale poiché i progetti potranno essere tutti su FSE e FAS.
- Sono da un minimo di 3 a oltre 8 mesi i lavoratori della formazione professionale, in Sicilia, che non percepiscono gli emolumenti, nonostante, si trovano a lavorare regolarmente, stando realmente a contatto con l’utenza, in classe, in amministrazione o presso i centri per l’impiego, a svolgere quindi regolarmente il proprio lavoro senza stipendi.
È assurdo che una persona che lavora non debba percepire lo stipendio.
È assurdo che un settore come quello della formazione professionale, volano del sistema produttivo, supporto per l’Istituti scolastici, le Università il mondo del lavoro, venga penalizzato.
In Sicilia manca un sistema formativo dotato di strumenti finanziari e regole certe che possa garantire ai fruitori del servizio standard qualitativi spendibili nel mercato del lavoro”.
Pertanto permane e si conferma lo stato di agitazione già indetto dallo Snals Confsal insieme a Uil, Cisl e Ugl.
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