giovedì 1 dicembre 2016

RICHIESTA CHIARIMENTI SALVAGUARDIA OCCUPAZIONALE

Al  Presidente della Regione Siciliana
 Dott. Rosario Crocetta

All’Assessore  Reg.le  Istruzione  e Formazione  Prof.le 
On. Bruno Marziano

Al Dire. Gen Dip. Istruzione  e Formazione  Prof.le
 Dott. Gianni Silvia

All’ Ass. Reg.le  Famiglia, Politiche  Sociali e Lavoro
 On. Gianluca Miccichè

Al Dir. Gen Dip.  lavoro, dell'impiego, 
dell'orientamento, dei servizi e delle attività formative
  Dott.ssa Maria Antonietta Bullara

A Tutti i mezzi di Comunicazione e diffusione
LORO SEDI


Oggetto: richiesta chiarimenti ed intervento per la salvaguardia occupazionale degli  operatori della formazione professionale

La scrivente organizzazione sindacale, nel prendere atto dei buoni propositi dichiarati in questi giorni dal Governo e dall’Assessore Marziano sia in relazione alle garanzie occupazionali dei lavoratori della Formazione Professionale sia in relazione alle procedure di pensionamenti anticipati,  ritiene di mettere  in risalto alcuni punti discordanti in materia di salvaguardia occupazionale, che emergono dall’effettiva modalità operativa, da una parte, degli Enti Gestori e, dall’altra, degli uffici periferici.
Partendo dal presupposto che, per garantire  il lavoro ai dipendenti della formazione professionale, nonché per tutelare e salvaguardare i loro livelli occupazionali e retributivi, erano state emanate dagli Assessorati in indirizzo delle indicazioni a cui gli Enti Gestori avrebbero dovuto attenersi, si fa presente che quelle indicazioni nei fatti non sono state osservate, calpestando ancor più, e sempre di più, i diritti dei lavoratori aventi reale diritto.
In particolare, gli Enti Gestori avrebbero dovuto garantire il mantenimento  dei livelli occupazionali dei lavoratori impegnati negli anni precedenti (pena la revoca dell’accreditamento e/o finanziamento); tale impegno è stato regolarmente disatteso in quanto gli stessi hanno sospeso il personale ed  attivato procedure di CIG, FIS, di contratti di  solidarietà difensiva e, in alcuni casi, di aspettativa, di permessi e/o anche di  licenziamenti.
Sempre a garanzia dei lavoratori della formazione, si era reintrodotto il principio dell’obbligatorietà, da parte di chi avrebbe dovuto gestire  attività formative, di impiegare, per il presente e per il futuro, esclusivamente il personale iscritto all’Albo. Nei fatti si assiste, da una parte, alla situazione di lavoratori interni che vengono posti in FIS o CIG in deroga e, dall'altra parte, all’avvio di nuove assunzioni di personale; tutto ciò, in pieno contrasto alle indicazioni emanate dagli Assessorati in indirizzo.
Inoltre,  non si comprende la strategia che stanno  adottando alcuni  Enti Gestori  che hanno ricevuto sostanziosi finanziamenti pubblici dall'Assessorato Reg.le Istruzione e  Formazione Professionale (milioni di Euro) con la promessa di impiegare il personale iscritto all’Albo della formazione professionale. 
Molti Enti Gestori  hanno ricevuto il decreto dei corsi IeFp con il relativo finanziamento e, nonostante la normativa  sulle garanzie occupazionali, hanno  deciso di predisporre, in tempi non sospetti,  un bando per nuove assunzioni, quasi “dimenticando” che il personale avrebbe dovuto transitare come da normative regionali e CCNL vigente.
In contrasto alle normative regionali ed al CCNL vigente, tali Enti hanno predisposto  un bando per le assunzioni senza riferimento alcuno alle direttive regionali. Basterebbe che l’Amministrazione regionale verificasse il numero dei lavoratori che, attualmente in forza presso gli Enti, non risultano essere iscritti all’albo per comprendere l’ “anomala” situazione che si è creata.

Il determinarsi di tale situazione ha ingrossato le file dei disoccupati privi di reddito e  ingolfato ed allargato la platea degli operatori della formazione professionale in Sicilia.

Si vuol inoltre richiamare all’attenzione degli organi in indirizzo l’attuale modalità di gestione degli elenchi di mobilità del personale, affidata ai Servizi Centro per l’Impiego. 
Si ricorda che gli elenchi del personale in mobilità nascevano allo scopo di poter impiegare presso altri enti, garantendo i livelli occupazionali e retributivi, il personale della formazione professionale rimasto privo d’incarico e/o licenziato per cause non imputabili allo stesso (circolare 10/94 e/o Mobilità orizzontale, direttiva n.76434/2014, direttiva n.84904/2014 e successive direttive) e/o fuoriuscito da quegli  Enti con procedimento di revoca dell’accreditamento.
Tale modalità di gestione risulta disattesa in quanto emerge una discrepanza tra le liste di mobilità in precedenza redatte sulla base delle schede presentate agli uffici e sottoscritte dagli operatori della formazione professionale con l’indicazione dettagliata delle eventuali discipline didattico-formative impartite nel corso della loro esperienza formativa (così come richiesto per la compilazione delle stesse schede), e le attuali liste di mobilità professionale redatte con l’eliminazione di tali discipline a tutte le figure professionali degli operatori formazione professionale. Ciò ha permesso agli enti di non avvalersi più della possibilità di attingere a tali liste per l’impiego di personale docente precludendo, per contro, la possibilità agli operatori che hanno anche svolto attività di docenza di poter essere impiegati anche per lo svolgimento di tale attività.
Con la presente, si sono volute evidenziare alcune tra le tante anomali situazioni che si sono create nel settore della formazione professionale, a cui purtroppo oggi molti lavoratori, calpestati nei loro diritti, assistono impotenti.
Essendo fiduciosi nelle Istituzioni, si chiede che venga eseguita una verifica a salvaguardia dei lavoratori aventi reale diritto e che vengano adottate tutte quelle iniziative nel pieno rispetto delle normative regionali che invece sembrano siano disattese.



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