Chi si occuperà adesso dei corsi di Formazione?
LO SNALS CONFSAL DICE “NO” AI LICENZIAMENTI
Il settore della formazione professionale in Sicilia è ormai fermo da due anni.
Il personale specializzato e qualificato iscritto all’Albo è stato incolpevolmente licenziato o posto in aspettativa non retribuita.
Per ottenere una qualifica gli allievi in Sicilia stanno frequentando corsi pagando importi dai 1.200 ai 3.000 euro pro capite.
La Regione Siciliana restituisce i fondi dedicati all’educazione ed alla qualificazione dei lavoratori.
L’assessore Marziano promette, ma non mantiene!
Il settore delle politiche sociali e del lavoro è in forte ritardo con gli impegni di legge sulle politiche attive per l’occupabilità dei cittadini licenziati o che hanno usufruito di ammortizzatori sociali.
I lavoratori esperti di politiche attive del lavoro iscritti all’Albosono licenziati e per strada a protestare da due anni.
I centri per l’impiego chiedono aiuto, perché non hanno personale sufficiente e soprattutto non hanno personale specializzato per le politiche attive del lavoro.
I fondi di potenziamento del servizio sono disponibili, ma giacciono inutilizzati.
L’assessore al ramo non risponde a nessuno; più volte convocato all’ARS per chiarire quale tipo di soluzione intende attuare sulle problematiche della Formazione in Sicilia, non si presenta….. e il risultato è palese e sotto gli occhi di tutti con l’emanazione della graduatoria dell’Avviso 8
DISASTRO, CONFUSIONE, APPROSSIMAZIONE, RITARDI, MANCATI SERVIZI, AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE NEL SETTORE, RESTITUZIONE DI FONDI, DOMANDA DI SERVIZI DISATTESA:
I SICILIANI NON…NE…POSSONO…PIU’!!!!!
L’ultimo disastro dell’assessorato alla pubblica istruzione ed alla formazione professionale: nonostante si siano stanziati 136 milioni, dei 186 disponibili, dall’elenco graduatoria dell’avviso 8/2016 risultano finanziabili enti di formazione privi di personale e che non hanno mai rispettato le relazioni sindacali e il CCNL di categorie. Mentre i cosiddetti enti “storici”, che hanno svolto da anni le attività formative e mantenuto il proprio personale non sono rientrati nella graduatoria degli ammessi.
L’assessore Marziano fa sapere che, poco male, si applicherà la legge ed il contratto collettivo nazionale, dunque probabilmente potranno essere ricollocati in 4.000 iscritti all’albo degli operatori della formazione professionale. Ma come? In che modo? Chi assicura che questi nuovi Enti rispettino le normative ed il CCNL?
Questo nuovo “abominio” dell’Assessore provocherà molti altri licenziamenti che si aggiungono ai tantissimi degli ultimi anni, aprendo le strade ad altre assunzioni precarie.
Bel risultato: eliminiamo la stabilità del posto di lavoro e incentiviamo il precariato!!! A chi serve????? E perché?????
L’assessore Marziano sa cosa si prova ad essere licenziati? Sicuramente è un fatto della vita troppo traumatico!
Questa organizzazione sindacale l’ha detto in ogni modo con i megafoni per strada, nei cortei, nelle manifestazioni, nei tavoli istituzionali, nei comunicati e negli scambi epistolari con l’assessorato: NOI SIAMO CONTRARI AI LICENZIAMENTI.
I lavoratori siciliani del settore sono allo stremo delle energie esono senza stipendio da due anni per colpe non imputabili a loro stessi, probabilmente, invece per colpa di politicanti e funzionariincapaci e superficiali; In Sicilia siamo abituati a tutto…..ma questo è troppo!!!! non era mai successo!!!!
Crocetta aveva preso l’impegno che nessuno sarebbe stato licenziato, invece i LICENZIATI, sono stati tantissimi e tantissimi si aggiungeranno.
Adesso cosa bisogna fare?
Riassumere i lavoratori in servizio con fondi regionali, con cui finanziare la legge regionale n. 24/76.
Con i 136 mln del FSE cofinanziare il piano regionale, come previsto dalla legge regionale n. 23 del 23 dicembre 2002 art. 39 comma 1: “A decorrere dall'1 gennaio 2003 alla realizzazione del piano per la formazione professionale, di cui alla legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e successive modifiche ed integrazioni, si provvede con le modalità previste per le attività formative co-finanziate dal fondo sociale europeo.”
Stabilire con legge delle regole certe, con le quali si assicurino le legittime precedenze del personale della formazione professionale, regolarmente iscritto all’albo degli operatori della formazione professionale (come da CCNL di categoria, o da Circolare Assessoriale n. 10/94, o Decreto Assessoriale n. 84904 del 7 novembre 2014), per tutte le attività attinenti la Formazione Professionale e le Politiche attive del lavoro, sia che esse siano erogate da enti privati che da enti pubblici (Comuni, ex Province ora Consorzi o città Metropolitane, S.UPL, CPI, Enti, Agenzie per il Lavoro, Scuole, Università, ecc.).
Garantire che le persone licenziate ingiustamente con contratto a tempo indeterminato siano ricollocate con la stessa tipologia contrattuale. Quindi NO A SOLUZIONI TAMPONE! NO A PRESE IN GIRO!!!
L’imperativo deve diventare “Certezza che la Regione applichi le Regole che essa stessa si è data”. Ovvero garantire: Riqualificazione, Riconversione ed infine ricollocamento del personale incolpevolmente licenziato o sospeso, secondo le regole del CCNL di categoria e le leggi regionali vigenti mai applicate.
NOI SAREMO INSIEME AI LAVORATORI E RITERREMO DIRETTAMENTE E PERSONALMENTE RESPONSABILI DI OGNI VIOLAZIONE DI LEGGE E/O DIRITTO NEGATO CHI NON ATTUA LE LEGGI REGIONALI E IL CCNL DI CATEGORIA
LO SNALS CONFSAL DICE “NO” AI LICENZIAMENTI
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