Per molti di voi, come per me, non è facile vivere la normalità, il fallimento di questo Governo e la spietatezza con cui continua ad accanirsi contro la nostra sopravvivenza ci ha portato a vivere in piena ristrettezza, se non in povertà. Mentre questo Regime si gloria per la finta ripresa occupazionale ed economica, in realtà aumenta la povertà, il precariato e affolla le mense della Caritas. I lavoratori hanno perso ogni forma di diritto, la schiavizzazione è l’ultimo processo di questo disegno voluto dai potenti, la mia generazione sarà l’ultima, forse, a percepire la pensione, se riuscirà a sopravvivere per qualche anno. Ringrazio quei pochi politici che in questi due anni di lotta ci hanno sostenuti con la loro presenza e si sono fatti portavoce delle nostre istanze. Un ricordo va anche a coloro che non ce l’hanno fatta a sopportare la tortura di un tiranno che si è divertito a giocare con le nostre vite. Il mio rammarico è quello di non essere riusciti a prendere piena coscienza della realtà e del disegno infame che questo Governo ci ha riservato. In questa lotta non dovevano esserci schieramenti politici o sindacali, la prima manifestazione della MARCIA DELLA FORMAZIONE aveva questo spirito, non voleva essere un movimento che si contrapponesse a sindacati o ad altri movimenti politici, bensì una pura e semplice manifestazione di aggregazione di tutti i lavoratori di qualunque colore politico che lottano per il DIRITTO AL LAVORO e non per interessi di bottega. Sono prevalsi purtroppo i protagonismi, gli egoismi delle proprie spettanze. La mania dell’individualismo ci ha portato irrimediabilmente alle divisioni, agli schieramenti sindacali e politici, favorendo così quel processo di distruzione che era stato iniziato dal governo Lombardo e portato a termine da questi dilettanti, il cui solo e unico pensiero è la conservazione della poltrona e la paura di perdere i trenta denari, mantenendosi il diritto di essere spettatori in prima fila di una lenta distruzione della Sicilia o di quello che ne rimane. Allo stato attuale gli operatori della Formazione sono trattati come appestati, privi di qualsiasi reddito, visto che anche la Cassa integrazione è diventata la barzelletta con cui si divertono a prenderci giro.Dobbiamo reagire a questo immobilismo che ormai ha preso il sopravvento, dobbiamo insieme trovare la forza di resistere e combattere per il bene nostro e delle nostre famiglie, dobbiamo pretendere che siano salvaguardati i nostri diritti di cittadini e di lavoratori. Dobbiamo combattere con tutte le forze che ci rimangono contro l’immobilismo di questo Governo dittatoriale che ci vuole annientare, ma che forse sottovaluta la rabbia che cresce in tutti noi e che, spero, li annienterà in modo o nell’altro.
domenica 21 giugno 2015
GIOCARE CON LE NOSTRE VITE di Leonardo Cino Da sicilialive24.it
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