Lo
Snals Confsal, settore formazione professionale, ritiene che le procedure di
mobilità ad incrocio secondo il verbale del 12 novembre 2013, non condiviso da
questa O.S., sono irregolari e forse anche illegittime.
Infatti
abbiamo assistito al richiamo di procedure di mobilità secondo il CCNL di
settore, che nulla hanno a che vedere con gli artt. 34 e 35, quindi l’Allegato
12 del CCNL 2011-2013. In Assessorato alla Pubblica Istruzione ed alla
Formazione Professionale si sono consumati procedimenti che non sono solo irregolari
e per certi versi illegittimi, ma anche comici.
Certi
enti di formazione hanno stilato degli elenchi di mobilità interna ed esterna,
senza che sia stato svolto alcun esame congiunto con le OO.SS., né sentito o
avvisato il lavoratore, né affisso nelle bacheche dei locali degli enti criteri
oggettivi sui quali produrre graduatorie di personale in eccedenza, né sono
stati comunicati elenchi di personale nominativi alle OO.SS.: tutto irregolare,
discrezionale, facoltativo.
Il
personale posto in eccedenza rispetto alla programmazione 2013/2014, procedura
vietata dalla Direttiva n. 45555/2013 e esclusa categoricamente dal DDG n. 5021
del 6 novembre 2013, non verrà supportato da alcun sostegno al reddito dato che
i verbali di Cassa Integrazione in deroga si sono conclusi il 4 dicembre 2013,
men che meno dal Fondo di Garanzia Regionale senza copertura economica, poiché
ha sostenuto a malapena il 7,7% del dovuto per il 2012.
Questi
elenchi di personale in eccedenza, mobilità, come sono stati fatti? Il
personale in esubero come è stato selezionato? Unicamente dal legale
rappresentante degli enti di formazione, che hanno posto in mobilità anche
alcuni rappresentanti sindacali delle OO.SS. non consenzienti ed
accondiscendenti a pratiche non previste da alcuna normativa.
Infatti
abbiamo assistito in Assessorato alla Pubblica Istruzione ed alla Formazione
Professionale ad un tipo di mobilità vergognoso e fuori da ogni oggettiva
norma, qualcuno leggeva la figura dell’elenco in mobilità chiedendo alla platea
degli enti di formazione presenti se interessasse loro. Davanti alla risposta
negativa degli enti presenti, si procedeva oltre: naturalmente tutto ciò sa di
paradossale. I lavoratori sono persone in carne ed ossa con famiglie e diritti
ancora una volta calpestati.
Dicevamo
che questa procedura non è prevista da alcuna norma o regolata da alcuna
circolare, quindi non ha presupposti oggettivi riscontrabili.
Pertanto
lo Snals Confsal ritiene che l’unica procedura possibile ad oggi sia
considerare il personale unicamente tutto appartenente all’Albo degli operatori
della Formazione Professionale, quindi stabilire il personale con incarico ed
il personale senza incarico.
Lo
Snals Confsal chiede che si applichi la legge, pertanto al personale senza
incarico va applicata la l. r. n. 25 del 1 settembre 1993, quindi procedere
alle liste di mobilità provinciale attraverso la procedura di legge, unica ed
oggettiva ad oggi in vigore, della Circolare Assessoriale n. 10/94. Fornire
dunque gli strumenti, ovvero ripristinare un rapporto di fattiva collaborazione
tra gli uffici centrali e periferici dell’Assessorato al Lavoro (Dipartimento
Regionale Lavoro e Dipartimenti Territoriali del Lavoro): per esempio uno
strumento normativo per la ricollocazione del personale può essere la
deliberazione di giunta regionale del 18 novembre 2013 n. 374.
Bisogna
ritornare alla legge, perché questo settore ha subito troppo l’arbitrio e la
discrezionalità di tanti soggetti, sempre e solo a danno dei lavoratori.
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