Nel corso della riunione del 17 Luglio 2013, nei localimessi a disposizione dall’Enaip di Caltanissetta si è riunito il coordinamento regionale dello Snals Confsal settore formazione, con la presenza dei componenti del coordinamento regionale, dei coordinatori provinciali, delle RSA e di numerosi iscritti provenienti dall’intero territorio regionale.
Il Coordinatore Regionale Giuseppe Milazzo, promotore della riunione, ha invitato i convenuti a riflettere sulla situazione di emergenza sociale che sta attraversando in questo momento la formazione professionale, invitandoli a proporre delle soluzioni atte ad evitare la cronicizzazione di quanto è accaduto negli ultimi anni, nonostante il coordinamento regionale dello Snals, già da tempo si è prodigato nel tentativo di far rispettare, sia agli Enti Gestori sia all’Amministrazione Regionale, le norme contenute nel CCNL e nelle diverse leggi regionali che regolano il settore nel suo complesso.
Nell’adunanza si è tentato di proporre delle azioni sindacalmente perseguibili per la soluzione delle problematiche inerenti i due più rilevanti profili che interessano i lavoratori: la certezza della puntuale remunerazione e la garanzia occupazionale dei lavoratori.
Per riuscire in questa impresa, che oggi appare titanica, è necessario che tutti i lavoratori siano “risensibilizzati” sulla semplice circostanza che sono lavoratori inquadrati contrattualmente a tempo indeterminato; e pertanto, hanno diritto a percepire lo stipendio maturato sulla base della prestazione resa e tipizzata nelle mansioni loro assegnate dal datore di lavoro e non in relazione ai tempi ed alle modalità di pagamento dei mandati della stazione appaltante (Regione Siciliana).
Infatti, da qualche tempo si è notato che sono pochi i lavoratori che dimostrano, con i fatti, di conoscere appieno il CCNL vigente ed in particolare l’art. 29 che riguarda il pagamento degli stipendi; anzi spesso sono più occupati nel seguire l’iter di erogazione dei mandati che nel tentativo di conseguire il loro sacrosanto diritto a percepire la dovuta retribuzione secondo i tempi previsti dal contratto (ogni mese).
Questa forma mentis si è purtroppo venuta a creare anche, grazie all’azione svolta dalle parti sociali che hanno convinto i lavoratori che la loro retribuzione è legata più all’avvenuto pagamento del finanziamento delle attività da parte della Regione che non al lavoro effettivamente prestato in favore del datore di lavoro.
È paradossale che i lavoratori delle tre filiere (interventi, servizi e obbligo formativo) si recano a lavorare ogni giorno(chi nelle strutture didattiche ed amministrative dell’ente chipresso i centri per l’impiego) garantendo un servizio considerato pubblico anche dall’art. 4 della Costituzione italiana ed alla fine del mese, non percepiscono gli emolumenti dovuti per il lavoro svolto (sono senza stipendio da periodi compresi da un minimo di 8 mesi ad un massimo di 21 mesi, in relazione alla filiera in cui sono impiegati).
Per quanto riguarda, invece, il particolare profilo dellasalvaguardia occupazionale, lo SNALS ritieneindispensabile e fondamentale partire dalla garanzia di TUTTI i lavoratori che operano nelle tre filiere, attraversol’istituzione dell’Albo degli operatori della formazione professionale, assunti a tempo indeterminato, entro il 31/12/2008.
Tale garanzia, è realizzabile solo attraverso la piena attuazione del combinato disposto degli art. 2 della L.R. 25/93 e 39 della L.R. 23/02; che in parole povere dovrebbe funzionare nel modo seguente: nel caso in cui un ente gestore dichiari e documenti alle OO.SS. un esubero di personale interno, il personale a tempo indeterminato della L.R. 24/1976 dovrà essere garantito tramite l’istituzione della lista di mobilità, così come previsto dalla Circolare Assessoriale 10/94; a tale lista dovranno fare riferimento prioritariamente e temporaneamente gli altri enti di formazione professionale per individuare quelle figure professionali da poter utilizzare compatibilmente agli interventi di formazione da loro progettati e finanziati.
Per dare piena implementazione a quanto detto ed al fine di monitorare il personale della F.P. in Sicilia, il coordinamento regionale dello Snals ha già chiesto all’amministrazione regionale:
La proposta di successive azioni che esce fuori dalla riunione del 17 luglio è che: dovrà essere richiesto, sempre all’amministrazione regionale: di vigilare maggiormente sul rispetto delle norme di legge e del contratto di categoria; e di voler fornire i dati, compreso i nominativi, di quegli Enti che, avendo ricevuto il finanziamento pubblico, risultano privi di personale assunto prima del 31.12.2008.
A conclusione della riunione il Coordinatore RegionaleGiuseppe Milazzo ha precisato che: “lo Snals Confsal settore Formazione Professionale, opera per curare solo ed esclusivamente gli interessi dei lavoratori, avendo assunto una grossa responsabilità nei confronti delle persone che credono in tale sigla sindacale”.
Milazzo ha poi continuato dichiarandosi insoddisfatto di quanto fino ad oggi operato dagli altri attori della formazione professionale siciliana, ma dichiarando: “attendo, comunque, paziente e fiducioso in un futuro diverso! ritengo che tutti insieme possiamo migliorare la qualità della vita e la dignità di tutti coloro che operano nel settoreed incito i colleghi a non demordere nel continuare la protesta, perché mollare in questi momenti delicati significherebbe affidare la nostra vita ad un sistema che mira a spendere denaro pubblico per nuovi orizzonti e penalizzare chi, nel settore, ha dato e può dare ancoramolto. Auspico che la nostra battaglia permetterà ai lavoratori del settore di guardare al futuro in modo più certo e dignitoso”.
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