Lo
Snals Confsal ha registrato nei giorni scorsi prese di posizioni molto
importanti da parte sia del Presidente della
Regione Rosario Crocetta e dell’Assessore Regionale alla Formazione
Professionale Nelli Silabra, che del Presidente di Forma Sicilia
(rappresentante degli enti di formazione) Paolo Genco.
Queste
prese di posizione esprimono un chiaro convincimento di voler risolvere la
problematica dei lavoratori della
Formazione Professionale, i quali restano senza stipendi anche per
dodici mesi.
Il
Presidente della Regione Crocetta annuncia una riforma radicale del settore, ma
per prima cosa intende far in modo di far ricevere in modo diretto gli stipendi
al personale attraverso la diretta emanazione del Servizi Uffici Provinciali
del Lavoro, applicherebbe la legge regionale n. 12/87.
Il
Presidente di Forma Genco propone di istituire una Tesoreria apposita per
pagare gli stipendi in modo diretto al personale ed agli allievi.
Lo
Snals Confsal dichiara che finalmente le nostre note di denuncia sono pervenute
ai soggetti responsabili, perché la situazione dei lavoratori è divenuta
proprio insostenibile a causa della difficoltà di sostenere la propria vita e
quella delle proprie famiglie.
Inoltre
lo Snals Confsal, oltre ad un’opera di denuncia, ha formulato una proposta
chiara dal 2010, vista l’annunciata difficoltà economica riversata ai danni dei
lavoratori, ed aveva già da allora chiesto di istituire una Agenzia del
servizio e del personale. Secondo noi, la Regione Siciliana deve gestire in
modo diretto il Sistema della Formazione Professionale ed istituire un Ente
capace di formulare proposte progettuali su base territoriale e provinciale: in
nove province nove enti territoriali capaci di progettare corsi in base alla
reale richiesta degli allievi e del mercato del lavoro territoriale. Bisogna
aggiornare in modalità telematica l’albo unico del personale secondo l’art. 14
della legge regionale 6 marzo 1976 con il personale assunto entro il 31
dicembre 2008 con contratto a tempo indeterminato. Inoltre far transitare tutto
questo personale in questa Agenzia interamente pubblica, o ad ampia
partecipazione pubblica. Ancora la formazione potrebbe essere svolta presso le
istituzioni pubbliche: Università degli Studi, Istituzioni Scolastiche,
immobili comunali e provinciali cagionando un notevole risparmio delle risorse
pubbliche.
Occorre
una riforma radicale, occorre che il servizio funzioni, e non è possibile che i
lavoratori attendano anche dodici mensilità di retribuzione e si rechino a
lavoro con i soldi prestati dalle banche e dalle finanziarie che pretendono
tassi di interesse eccessivi.
Infine
ci attendiamo di essere convocati dall’Amministrazione Regionale per produrre
immediatamente atti e provvedimenti, l’urgenza della problematica richiede un
tempestivo intervento.
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