giovedì 20 settembre 2012

ATTIVITA' FORMATIVA IN SICILIA



Dopo l'approvazione del decreto sulla spesa dell'avviso 20, penso sia necessario porre l'attenzione su quali  iniziative sia opportuno intraprendere per evitare la dissoluzione dei lavoratori della formazione professionale in Sicilia.

Non intendo volgere lo sguardo al passato, ovvero al dibattito se era necessario o meno abolire i finanziamenti regionale e utilizzare i fondi Europei.

Oggi il percorso è definito, piaccia o no, ma mantiene alcune incognite che possono mettere a rischio dei dati acquisiti e degli assunti penso incontrovertibili che ci riguardano: innanzitutto, il fatto che gli enti gestori hanno usufruito della cassa integrazione in deroga per riordinare le  proprie strutture formative a discapito dei lavoratori.

Che ad oggi i lavoratori che non hanno usufruito della CIG in deroga non hanno percepito i regolari stipendi. 

Che non si ha avuto un piano aziendale trasparente in grado di mettere in evidenza il piano di rientro. 

 La matrice comune su cui si fonda il concetto di crisi aziendale non è solo un mero dato economico ma è rappresentato dallo sforzo e dal sacrificio di coloro che lavorano nel settore a pieno contatto con l'utenza.  Persone che hanno consentito di rendere competenti le persone che hanno  conseguito una qualifica professionale. Non possono essere nemmeno sottovalutati o peggio ancora, vanificati tutti quelli investimenti economici  coordinati dalla Regione Siciliana e dal Fse per la riqualificazione degli operatori della formazione professionale, che hanno fatto si che il personale sia oggi conosciuto per l'eccellenza dei servizi resi ai Siciliani.

Dati questi principi, la vera sfida che ci dobbiamo porre è quella di superare la logica clientelare e di affezione all'ente di appartenenza e scongiurare il rischio che nella nuova organizzazione degli enti avvengano nuove assunzioni, in barba ad ogni principio di legge e contrattuale.

 Un'altra preoccupazione è che il fronte sindacale ha perso la propria unitarietà sociale e di tutela dei lavoratori. 

Questo timore è il senso che ho colto nelle recenti dichiarazioni del gruppo dirigente e degli iscritti sono considerazioni che condivido, e garantisco, sin da oggi,  tutto il mio impegno perché  quale sia la nuova configurazione del settore vigilerò, insieme ai Dirigenti e alle RSA,  alla tutela dei lavoratori alla garanzia occupazionale e retributiva. Auspico che il tutto sia rafforzato da interventi da parte degli organi competenti, che esprimano pareri favorevoli alla legge, per mantenere e garantire i lavoratori del settore.

Giuseppe Milazzo

Coordinatore Regionale settore FORMAZIONE PROFESSIONALE




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