Dopo l'approvazione del decreto sulla spesa
dell'avviso 20, penso sia necessario porre l'attenzione su quali
iniziative sia opportuno intraprendere per evitare la dissoluzione dei
lavoratori della formazione professionale in Sicilia.
Non intendo volgere lo sguardo al passato, ovvero
al dibattito se era necessario o meno abolire i finanziamenti regionale e
utilizzare i fondi Europei.
Oggi il percorso è definito, piaccia o no, ma
mantiene alcune incognite che possono mettere a rischio dei dati acquisiti e
degli assunti penso incontrovertibili che ci riguardano: innanzitutto, il fatto
che gli enti gestori hanno usufruito della cassa integrazione in deroga per
riordinare le proprie strutture formative a discapito dei lavoratori.
Che
ad oggi i lavoratori che non hanno usufruito della CIG in deroga non hanno
percepito i regolari stipendi.
Che non si ha avuto un piano aziendale
trasparente in grado di mettere in evidenza il piano di rientro.
La
matrice comune su cui si fonda il concetto di crisi aziendale non è solo un
mero dato economico ma è rappresentato dallo sforzo e dal sacrificio di coloro
che lavorano nel settore a pieno contatto con l'utenza. Persone che hanno
consentito di rendere competenti le persone che hanno conseguito una qualifica
professionale. Non possono essere nemmeno sottovalutati o peggio ancora,
vanificati tutti quelli investimenti economici coordinati dalla Regione
Siciliana e dal Fse per la riqualificazione degli operatori della formazione
professionale, che hanno fatto si che il personale sia oggi conosciuto per
l'eccellenza dei servizi resi ai Siciliani.
Dati questi principi, la vera sfida che ci
dobbiamo porre è quella di superare la logica clientelare e di affezione
all'ente di appartenenza e scongiurare il rischio che nella nuova
organizzazione degli enti avvengano nuove assunzioni, in barba ad ogni
principio di legge e contrattuale.
Un'altra preoccupazione è che il fronte
sindacale ha perso la propria unitarietà sociale e di tutela dei lavoratori.
Questo timore è il senso che ho colto nelle recenti dichiarazioni del gruppo
dirigente e degli iscritti sono considerazioni che condivido, e garantisco, sin
da oggi, tutto il mio impegno perché quale sia la nuova
configurazione del settore vigilerò, insieme ai Dirigenti e alle RSA, alla
tutela dei lavoratori alla garanzia occupazionale e retributiva. Auspico che il tutto sia
rafforzato da interventi da parte degli organi competenti, che esprimano pareri
favorevoli alla legge, per mantenere e garantire i lavoratori del settore.
Giuseppe Milazzo
Coordinatore Regionale settore FORMAZIONE PROFESSIONALE
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