I dipendenti della formazione professionale si trovano da parecchio tempo stritolati in una guerra tra gli Enti gestori, dai quali dipendono, e la Regione Sicilia che, attraverso norme, circolari, leggi, decreti e quant’altro detta quelle direttive che dovrebbero garantire la buona formazione ma che allo stato attuale sta solo generando una situazione di insostenibile confusione. Gli enti di formazione in Sicilia vivono oggi una situazione molto difficile e a farne le spese sono tutti i dipendenti che vi lavorano docenti, orientatori ed amministrativi che da mesi non percepiscono gli stipendi.
I dipendenti degli Enti Gestori,sia quelli impegnati nei Centri per l’Impiego della Sicilia che quelli impegnati nei corsi finanziati dalla Regione Sicilia, lamentano la situazione di gravissimo disagio e di precarizzazione che purtroppo vede loro coinvolti, da quasi otto mesi, assieme alle loro famiglie: da mesi, infatti, nonostante siano regolarmente in servizio, non percepiscono lo stipendio. Per la verità, ogni anno si sono dovuti abituare a stringere i denti, a fronte del fatto che gli Enti hanno regolarmente disatteso il CCNL non pagando le spettanze il 27 di ogni mese così come si fa in tutte le aziende e per abitudine vengono pagati in ritardo e mai ad una data prefissata.
Nei primi tre mesi dell’anno, e fino a quando la Regione Sicilia non approva il bilancio, i lavoratori sono costretti a fare fronte alle esigenze della vita con i propri risparmi e con ogni genere di espediente.
Quest’anno, invece, in un piano di riordino del settore della formazione professionale (buona formazione) l’Assessorato Regionale alla Formazione ha, dopo mesi di tira e molla, finanziato il 70% del monte ore agli enti e ha determinato il parametro ora corso a €135. In questo modo molti lavoratori, assunti dagli Enti Gestori che negli anni precedenti hanno avuto finanziato un parametro ore superiore a tale cifra, rischiano la mobilità e forse il licenziamento. A tale proposito la maggior parte degli Enti Gestori stanno applicando la procedura di mobilità ai sensi della 223/91 e, con le OO.SS., si stanno svolgendo esami congiunti in sedi aziendali o pubbliche.
Ora l’Amministrazione Regionale, dopo mesi di ritardo e inadempienze di leggi e normative, ha sbloccato una piccola parte dei finanziamenti che serviranno a pagare qualche mensilità ad alcuni lavoratori del comparto PROF.
Una parte dei dipendenti, circa 1800, è impegnata negli Sportelli Multifunzionali. Il lavoro di questi operatori, indispensabili nella gestione delle politiche attive del lavoro e del funzionamento dei Centri per l’Impiego, è mortificato dalle carenze organizzative ell’Assessorato alla Famiglia e al lavoro. Anche per loro, stipendi in ritardo e, nonostante il finanziamento pubblicato, l’Amministrazione Regionale, tramite dei revisori contabili (pagati in anticipo) anche in questo settore sta determinando confusione sostenendo di non volere riconoscere gli istituti contrattuali comunque già previsti nell’importo assegnato all’ente gestore. Situazione paradossale in quanto se il finanziamento degli sportelli è stato approvato considerando tutta la spesa annuale contrattuale riferita ad ogni singolo lavoratore, perché alcuni revisori contabili stanno sollevando problemi?
Questa è la strana situazione in cui si trovano i lavoratori degli Sportelli Multifunzionali dell’avviso 1 e avviso 2, Sportelli che sono stati finanziati, approvati dalla ragioneria e registrati alla Corte dei Conti, per importi definiti al singolo lavoratore impegnato nel servizio per la cifra corrispondente al rapporto del lavoro riconosciuto dal CCNL vigente per tutto l’anno solare. Semplificando, il finanziamento è riferito ad ogni persona inserita nel progetto e non al servizio erogato.
Lo Snals Confsal settore formazione professionale è preoccupato per la situazione di disagio dei lavoratori che, da mesi senza stipendio, non riescono più a far fronte alle spese relative agli impegni assunti in virtù della certezza del proprio diritto, lo stipendio, certezza che si è invece rilevata una vana speranza e che sta portando la gente alla disperazione totale.
La formazione professionale in Sicilia è diventata una emergenza sociale che ha messo in ginocchio tutto il Sistema ormai ingestibile.
b
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