Da mesi si susseguono, con ritmi incalzanti, riunioni, incontri, e manifestazioni da parte dei lavoratori, per trovare la “quadra” nel settore della formazione professionale (dove ci sono migliaia di lavoratori che da mesi non ricevono la giusta retribuzione).
Alcuni Enti Gestori, per la scriteriata politica adottata, spesso anche con l’avallo e/o complicità di chi doveva verificare e controllare le carte, soffrono della mancanza di risorse da erogare ai lavoratori ed in alcuni casi corrono il rischio della chiusura dell’attività, con la relativa messa in mobilità di migliaia di lavoratori.
E mentre il sindacato si adopera per tentare di non far andare in mobilità un solo lavoratore, in una regione dove la disoccupazione ha raggiunto livelli drammatici, e fa di tutto per non ingrossare le file dei disperati in cerca di lavoro, da voci di corridoio si ascolta di pseudo incontri sotto forma “carbonara” addirittura, forse, tra alcune sigle sindacali e qualche rappresentante del “Palazzo”, dove si discuterebbe di come divedersi – posizionati come tanti avvoltoi – il pacchetto formativo di qualche Ente in difficoltà.
Tutto questo preoccupa la nostra organizzazione sindacale che crede nella formazione professionale, nella tutela del lavoratore e nella trasparenza e nel rispetto del CCNL di settore e vede molte famiglie indebitate, perché non viene riconosciuta la giusta e regolare retribuzione di chi si presenta al lavoro per svolgere un servizio a tutta la collettività che nella formazione professionale si aspetta di acquisire quelle competenze necessarie per avere uno spiraglio di luce per essere inseriti nel mondo del lavoro.
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