giovedì 16 settembre 2010

LA VOCE DI CHI OPERA NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE



Sono una lavoratrice del comparto formazione professionale della Regione Sicilia, un'isola non solo da un punto di vista geografico ma anche etico,sociale e purtroppo sindacale. Appassionatamente seguo le vicende legate alla categoria dei metalmeccanici arrabbiati per le circostanze relative al loro rapporto di lavoro sicuramente complesse e significative.
La CGIL nazionale si sta adoperando e distinguendo nella lotta prendendo visibilmente le distanze dalle altre Organizzazioni Sindacali non risparmiandosi nell'impegno e nella solidarietà alla classe operaia.
Mi chiedo come mai la stessa Organizzazione, sicuramente fatta da uomini diversi ma dagli stessi principi ispiratori, adotta due pesi e due misure nella scelta e ragione di tutela dei lavoratori appartenenti a comparti lavorativi diversi ma pur sempre lavoratori! Mi riferisco alla bozza delibera di "Riorganizzazione del Sistema Formazione Professionale nella Regione Sicilia"apprezzabile per l'intervento di contenimento della spesa pubblica ma assolutamente carente della salvaguardia occupazionale di una categoria che opera nel settore da più di un trentennio. Più di seimila lavoratori rischiano ogni giorno il posto di lavoro legato non più al bilancio regionale ma alle sorti dei fondi comunitari appetitosi ma precari ed occasionali.
Il futuro professionale della categoria non può essere legato a finanziamenti triennali soprattutto quando migliaia di lavoratori precari vengono stabilizzati entrando nelle filiere dei dipendenti regionali scandalosamente in esubero.Gli Operatori degli Interventi formativi, dell'Obbligo di Istruzione e Formazione e dei Servizi Formativi svolgono un compito importantissimo per la crescita della collettività Siciliana spesso trascurata e dimenticata dalla classe politica regionale e nazionale.In particolare i Servizi Formativi , denominati anche Sportelli Multifunzionali, da un decennio, presso gli Uffici Provinciali del lavoro e i Centri per l'impiego territorialmente competenti svolgono una pubblica funzione occupandosi di orientamento scolastico e professionale, di incontro domanda -offerta di lavoro e di consulenza che accompagna la persona in tutto l'arco della sua esperienza formativa e lavorativa in coerenza con il concetto di lifelong learning.Vuole la CGIL rimanere sorda, cieca e muta dinanzi a tale discriminazione e diseguaglianza lesiva di diritti fondamentali consacrati nella nostra Carta Costituzionale.
DOTT.SSA GRAZIA FALCONE

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